C’è che dovrei cominciare a pensare di svegliarmi. Ma svegliarmi veramente. Mi sono alzata dal letto alle 8, un po’ più tardi rispetto al solito ma pur sempre in anticipo per una domenica mattina. Mi sono diretta in cucina, l’anima due passi indietro rispetto al corpo. Ho messo su la caffettiera, sciacquato il pentolino della tisana della sera. Poca voglia di mangiare in realtà, pura routine. Fortuna che ieri mattina al super ho comprato un miele che è la fine del Mondo. Un ricavato dai fiori del limone che farebbe resuscitare pure i morti.
Sì… ma non è bastato. Mi sento appannata, leggermente ovattata e il bollore che vien fuori dalle pentole in cui sto preparando il pranzo non contribuisce a farmi vedere le cose più nitidamente.
Vi dirò che in realtà sono di buonumore, che la mia dermatite va meglio e che la Primavera mi ricarica di idee e di iniziative. Non solo la casa splende, il lavoro rispetta le scadenze, la spesa è organizzata per tutta la settimana e i menù della mia cucina son tutti sfiziosi sebbene ipocalorici, ma sento di non aver nulla da ridire su questo tempo che mi scivola addosso come schiuma di sapone sulla pelle bagnata.
Avevo bisogno di tempo per pensare e, più che per pensare, per “sentire”. Me lo sono preso e direi che sta andando bene.