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Torte e cupcakes

12 febbraio 2013

Il motivo per cui amo così tanto sfornare dolci anziché lasagne non sta in un amore spassionato per le leccornie in questione. A dirla tutta, anzi, ad una bella fetta di torta io preferisco un risotto ben fatto, un tortellino farcito, una parmigiana di melanzane e uno sformato rustico (sì, sono la classica amante del salato anziché del dolce). Pur dilettandomi però nella preparazione di qualunque piatto culinario (vi ho già raccontato di come cucinare riesca a raddrizzare anche le mie giornate più storte), il motivo per cui prediligo la cottura dei dolci sta nel fatto che, in cuor mio, io mi senta e mi definisca profondamente esteta. Sìssignori, è una “questione di sguardi”, come cantava Paola Turci.
Le torte guarnite e farcite, quella rifinitura spettacolare delle cupcake, l’immagine del lavoro finito e sfornato mi appagano profondamente. Ovvio, non mi vedrete mai buttare a caso le fettuccine nel piatto dell’ospite di turno (un “nido” decorativo non si nega a nessuno), ma l’effetto finale che fa una bella torta al cioccolato, la glassa zuccherosa che nasconde un cuore soffice sotto la scorza dura e le belle roselline di panna che vengon fuori dal sac-a-poche non hanno proprio nulla a che vedere con le olive che fanno capolino tra le cosce del coniglio in padella.
L’immagine delle teglie che strizzano l’occhio dal forno, piene di pasticcini, ben si confanno all’odore inebriante del dolce finito e le nuvole di farina che si alzano durante la preparazione dell’impasto sono quanto di più dolce e suggestivo io possa immaginare.
Ecco, mi piace tanto preparare torte e biscotti perché l’allegria che la visione di tali leccornie porta in casa mia va ben oltre la fame e l’ora di pranzo. Resta nei ricordi e nel cuore di chi le assaggia per un tempo indefinito e probabilmente superiore ai 50 minuti a 180°.

Give me my pancake!

13 Maggio 2011

La prima volta che mia suocera mi ha preparato un pancake ho pensato che il cibo americano non fosse propriamente il mio forte. Del resto mio cugino mi aveva già impressionato qualche anno prima, offrendomene uno allo sciroppo d’acero e dicendomi, solo dopo averlo finito, che tale sciroppo mi avrebbe creato grandi mal di pancia (i quali fortunatamente non si sono mai presentati). Mettiamoci anche la mia fissa col cibo salutare, ed ecco… beh, capirete che mangiare uova a colazione non è che mi faccia proprio saltare di gioia.

In ogni modo, mia suocera è una bravissima cuoca e i pancake, di loro, non richiedono grandi doti in cucina. Così, le volte in cui mi è capitato di restare a dormire da lei e di volermi far viziare in maniera particolare, mi sono lasciata convincere e me ne sono fatto preparare qualcuno.

La decenza ha fatto sì che li mangiassi con appena una passata di marmellata all’albicocca fatta in casa. Non la mia colazione ideale, ripeto, ma ogni tanto è bello anche variare.

E per variare ho già segnato la ricetta di un cuoco televisivo che mi piace moltissimo. Cristian Bertol, infatti, i pancake li prepara con i pezzettini di mela in mezzo. Ed io, che amo la cucina trentina, ho già minacciato Carmine che presto, moooolto presto, sarà la mia cavia mattutina.

Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata questa fantastica ricetta trovata su The Pioneer Woman, blog di ricette della bravissima Ree, che li prepara (ci giurerei, magnificamente) al limone e con i mirtilli in mezzo.

Bene. Credo che per domenica mattina ho già organizzato la mia colazione. E per una volta non venitemi a ricordare che il cibo americano è spazzatura!