Give me my pancake!

La prima volta che mia suocera mi ha preparato un pancake ho pensato che il cibo americano non fosse propriamente il mio forte. Del resto mio cugino mi aveva già impressionato qualche anno prima, offrendomene uno allo sciroppo d’acero e dicendomi, solo dopo averlo finito, che tale sciroppo mi avrebbe creato grandi mal di pancia (i quali fortunatamente non si sono mai presentati). Mettiamoci anche la mia fissa col cibo salutare, ed ecco… beh, capirete che mangiare uova a colazione non è che mi faccia proprio saltare di gioia.

In ogni modo, mia suocera è una bravissima cuoca e i pancake, di loro, non richiedono grandi doti in cucina. Così, le volte in cui mi è capitato di restare a dormire da lei e di volermi far viziare in maniera particolare, mi sono lasciata convincere e me ne sono fatto preparare qualcuno.

La decenza ha fatto sì che li mangiassi con appena una passata di marmellata all’albicocca fatta in casa. Non la mia colazione ideale, ripeto, ma ogni tanto è bello anche variare.

E per variare ho già segnato la ricetta di un cuoco televisivo che mi piace moltissimo. Cristian Bertol, infatti, i pancake li prepara con i pezzettini di mela in mezzo. Ed io, che amo la cucina trentina, ho già minacciato Carmine che presto, moooolto presto, sarà la mia cavia mattutina.

Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata questa fantastica ricetta trovata su The Pioneer Woman, blog di ricette della bravissima Ree, che li prepara (ci giurerei, magnificamente) al limone e con i mirtilli in mezzo.

Bene. Credo che per domenica mattina ho già organizzato la mia colazione. E per una volta non venitemi a ricordare che il cibo americano è spazzatura!

Ti preparo una torta…

“Ti preparo una torta per quando tornerai.

Non possiamo festeggiare  San Valentino insieme.

Direi che ce la meritiamo”.

Poi è arrivato il treno e t’ha riportato via, come ogni domenica.

Stasera ho preso 3 uova e le ho sbattute con 250 gr. di zucchero. Se ora mi vedessi mi prenderesti in giro come sempre. Perché i gr. di zucchero da mettere erano più di 300 in realtà, ma sai che sono sempre la solita salutista super attenta alla linea… Non sai che fatica è stata aggiungere 60 gr. di cacao. Vabbè, dai, era amaro… Poi ho preso 300 gr di farina, un bicchiere di latte abbondante e ho fatto andare le fruste elettriche, rapide, svelte, veloci come questo nostro amore che macina chilometri e parole, gesti e concretezza e ha fatto sempre tutto troppo in fretta, ma l’ha fatto sempre molto bene. Il lievito l’ho fatto sciogliere in due cucchiai di latte tiepido. Si è subito gonfiato. Schiumoso. Pastoso. Ad assaggiarlo è salato, ma che grandi cose che fa anche se non è davvero molto buono. E’ il mio augurio perché il nostro amore possa crescere sempre di più, e sempre più forte e sempre più sano. Il forno è pronto. Caldo, a 180°, perché nel giusto sta la virtù. Tra 45 minuti ti dico se la torta ha un bell’aspetto. Poi domani la assaggeremo insieme. Domani l’avrò già farcita di nutella e marmellata, dolcezza e colore.

Lo sai bene quanto ti amo…