L’esplosione di una bomba mi dilanierebbe. Io invece devo tenermi insieme, riunire i pezzi, bloccare i pensieri, lasciare dov’è quel che tenta di fuggire. Devo riallacciare le vene, agganciarle alle arterie, far defluire il sangue, decomprimere le pareti del cranio. Abbassare la pressione.
Devo percepire vita nelle braccia, stimoli nelle gambe, far formicolare le dita. Indirizzare al meglio lo sguardo, dirigere i passi, attrarre corpi. Devo risolvere l’algoritmo che ha ostacolato il mio contare, pettinare le idee, sbloccare i meccanismi, sentirmi leggera ma salda a terra. Essere la cassa dove battono più cuori, saldare le ossa, sigillare le articolazioni, ricucire i muscoli e rilanciare i tendini. Devo incollare la pelle, scollare la cartapesta. Dare l’intonaco. Tenermi insieme. Tenermi insieme. Tenermi insieme.
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21 aprile 2013 alle 2:03 PM |
Tener duro, tener duro, tener duro! Contro un sistema che ci vuole facili… facili… facili.
21 aprile 2013 alle 2:24 PM |
Sentire forte se stessi, il proprio corpo, la propria presenza, contro un Mondo che non fa altro che smembrarci, dilaniarci, ridurci a pezzi.
21 aprile 2013 alle 6:08 PM
Contro un mondo che ci vuole facili… e fragili. E che sa quanto diventiamo facili e fragili, se frantumati.
21 aprile 2013 alle 4:11 PM |
Da quello che scrivi il lavoro non ti manca.
Coraggio… vedrai che ce la farai.
Quarc
22 aprile 2013 alle 5:29 AM |
🙂
9 giugno 2014 alle 11:59 AM |
Quanto ti capisco!